
Ci sono lottatori di MMA che hanno cambiato radicalmente la storia di questo sport, dando un enorme contributo alla sua evoluzione e diffusione. Tra questi c’è anche Bas Rutten, atleta europeo che ha riscritto la storia delle arti marziali miste e della UFC, diventando il primo europeo a conquistare la cintura di campione.
In occasione del suo compleanno, ripercorriamo le tappe della storia di questa leggenda.
Bullismo, problemi fisici e Bruce Lee: l’infanzia di Bas Rutten
Bas Rutten nasce il 24 febbraio 1965 a Tilburg, nei Paesi Bassi, e sin da piccolo soffre di asma ed eczema, una condizione fisica che lo condizionerà profondamente: preso di mira dai bulli della scuola, per Bas l’infanzia è stato un periodo particolarmente buio.
Non potendo praticare nessuno sport, per via dell’asma, Bas cerca di svagarsi guardando molti film. Ed è proprio lì ha il primo contatto con quello che poi sarà il suo lavoro: le arti marziali. Tutto nasce quando, durante una vacanza in Francia, Bas entra in un cinema che trasmette il film ‘I Tre dell’operazione Drago’ con protagonista Bruce Lee: s’innamora perdutamente delle arti marziali e inizia a raccogliere più informazioni possibili a riguardo.
Nel frattempo, Bas Rutten sfida i problemi fisici allenandosi nella boxe con un suo amico nel cortile della sua scuola elementare, tutto questo perché i suoi genitori erano contrari agli sport da combattimento.
Dopo anni di suppliche, però, alla fine permisero a Bas di praticare il Taekwondo, dove ottenne la cintura nera secondo dan. Poco più che ventenne, Rutten aveva ben in mente cosa voleva fare da grande: il lottatore.
Dalla Muay Thai al Pancrase: l’inizio della leggenda di Bas Rutten
Tra il lavoro da buttafuori e quello da modello, Bas Rutten trovava sempre il tempo per allenarsi nella Muay Thai. Iniziò così a fare qualche incontro che, man mano che passava il tempo e diventava più forte, diventavano sempre più frequenti. Come thai-boxer, Rutten registrerà uno score di 14 vittorie – tutte per KO, di cui tredici al primo round – e solo 2 sconfitte.
Le sue vittorie attirano l’attenzione di Chris Dolman, ex campione di Sambo, che lo invita ad allenarsi nella Fighting Network RINGS Holland, dove impara i fondamentali della disciplina che lo renderà leggenda: le MMA.
Durante un allenamento, arrivano in palestra due pezzi da novanta del panorama delle arti marziali miste: Masakatsu Funaki e Minoru Suzuki, entrambi alla ricerca di giovani lottatori da portare nella loro nuova promotion, il Pancrase.
Bas Rutten viene selezionato insieme ad altri atleti che faranno la storia di questo sport, lottatori come Vernon White, Maurice Smith, Guy Mezger e, soprattutto, i fratelli Shamrock. Nei suoi primi due incontri stravince grazie al suo striking, tanto da mandare all’ospedale Ryushi Yanagisawa, il quarto lottatore più forte del Giappone.
Se nello striking era una vera e propria macchina da guerra, nel grappling aveva vere e proprie lacune, come testimonia la sconfitta contro Funaki subìta per sottomissione: da lì la decisione di Bas Rutten di allenarsi, grazie all’aiuto di Funaki, nella lotta a terra.
Passata la sconfitta, Rutten mette a segno tre vittorie consecutive, prima di incappare in una nuova sconfitta contro quello che, per diversi anni, sarà il suo rivale: Ken Shamrock. Anche questa volta, Rutten perde per sottomissione: intensifica gli allenamenti e vince contro Jason DeLucia.
Sfida anche Frank Shamrock, in quello che sarà uno dei match più controversi della storia delle MMA: nonostante il predominio di Rutten sul ring, sarà ‘The Legend’ a vincere.

Bas Rutten nel suo incontro con Frank Shamrock.
Perse nuovamente contro Ken Shamrock fino a quando, dopo durissimi training camp con Funaki, ritrovò la vittoria sia contro Maurice Smith e Frank Shamrock.
Il 1995 è l’anno della svolta, visto che Bas Rutten combatterà per il titolo di King of Pancrase: qui vinse contro Minoru Suzuki per sottomissione, laureandosi campione Openweight (senza limite di peso ndr). Difese il titolo altre due volte prima di affrontare il campione ad interim Frank Shamrock: fu Bas Rutten a diventare il campione indiscusso di Pancrase, mandando KO il suo avversario.
Combattè altre volte, tra cui contro il suo maestro Funaki: vinse anche qui, registrando ben ventuno vittorie consecutive, un record per il Pancrase e per le MMA in generale.
Bas Rutten stava per iniziare un nuovo capitolo della sua storia, che l’avrebbe portato in cima all’Olimpo delle arti marziali miste: la carriera in UFC.
Titolo UFC, ritiro e Hall of Fame
Nel 1998 Bas Rutten entra nella UFC, la promotion più importante del Nord America e, di lì a poco, del mondo. Inizialmente doveva affrontare Randy Couture, ma l’incontro saltò perché Couture lasciò l’organizzazione per una disputa contrattuale. Il primo avversario di Rutten fu Tsuyoshi Kohsaka, in un match che vide l’olandese trionfare al primo round per KO.
Dopo questo match Rutten andò a sfidare Kevin Randleman, campione in carica dei pesi massimi: l’olandese vinse per Split Decision, diventando il primo europeo a conquistare il titolo di campione UFC.


Poco dopo Bas Rutten decide di lasciare vacante la cintura heavyweight per passare alla categoria dei pesi medi (gli attuali mediomassimi), così da poter sfidare Frank Shamrock. Ma la sfortuna ci mette lo zampino, visto che Rutten subì due gravi infortuni – uno al ginocchio e uno al bicipite – che lo costrinsero a ritirarsi.
Dopo essersi dilettato nel wrestling professionistico giapponeso, tornò a combattere nella MMA nel 2006 quando, al World Fighting Alliance, vinse contro Ruben Villareal risultando, al termine del match, a varie sostanze. Da lì è iniziata la sua carriera da commentatore sportivo e attore.
Carriera che, però, ha conosciuto il suo punto più alto il 22 maggio 2015 quando il presidente UFC Dana White ha inserito Bas Rutten nella Hall of Fame per essere stato uno dei pionieri di questo sport: il giusto riconoscimento per l’europeo che ha riscritto la storia delle MMA.
Il primo match di MMA che ho visto è stato Jones vs. Gustafsson 1: da quel momento ho capito che era amore. Il mio fighter preferito? Un mix tra la sfrontatezza di Nate Diaz, il coraggio de 'El Cucuy', l'eleganza TJ Dillashaw e la tecnica di Jon Jones.


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