
Daniel Cormier è stato uno dei personaggi più controversi della UFC: da una parte c’è chi lo ama, dall’altra chi lo ‘odia’. Simpatie e antipatie a parte, DC è stato e rimarrà uno dei campioni più dominanti della storia.
In occasione del suo compleanno, ripercorriamo le tappe di uno dei migliori atleti di MMA.
Wrestling, il primo amore di Daniel Cormier
Daniel Cormier nasce il 20 marzo 1979 a Lafayette, Louisiana: figlio di Joseph e Audrey Cormier, è il terzo di quattro fratelli. All’età di sette anni suo padre viene assassinato dal padre della sua seconda nel giorno del Ringraziamento: da quel momento Daniel capisce che, nonostante la vita ti metta davanti delle difficoltà, l’importante è andare avanti, lottando con tutte le forze per ottenere ciò che si desidera.
Nel corso della sua infanzia il piccolo Daniel si appassiona del wrestling: passa interi pomeriggi a guardare gli incontri di Roddy Piper e André The Giant, sognando di replicare le gesta dei suoi idoli.
Ha undici anni quando inizia a praticare la lotta libera: il suo talento è sotto gli occhi di tutti, ma le conferme arrivano con le prime conquiste sportive come la vittoria di tre campionati liceali della Louisiana. A 16 anni, Cormier conquista la sua prima medaglia di bronzo ai campionati mondiali: oltre ad essere un ottimo lottatore, Daniel è un buon giocatore di football, tanto da ricevere una borsa di studio (rifiutata perché voleva concentrarsi solo sulla lotta) dalla LSU.
Gli anni del college sono ricchi di trofei per il giovane DC: conquista varie medaglie d’oro sia ai mondiali che ai giochi panamericani, arrivando pure a qualificarsi alle Olimpiadi nel 2004 e nel 2008. L’esperienza olimpica, però, si rivela tutt’altro che positiva: nel 2004 perde in semifinale contro il russo Khadzhimurat Gatsalov, mentre dovrà rinunciare alle Olimpiadi di Pechino per un’insufficienza renale.

Daniel Cormier alle Olimpiadi di Atene.
Credits to: Bleacher Report.
Via: Google.
Poco male, visto che da lì a poco avrebbe iniziato una disciplina che lo avrebbe reso una leggenda vivente: le MMA.
Da Strikeforce alla faida con Jon Jones: l’ascesa di Daniel Cormier
Nel 2008 Daniel Cormier fa il suo ingresso all’ American Kickboxing Academy (AKA) dove si allena con atleti del calibro di Cain Velasquez, Jon Fitch e Josh Koscheck: il suo esordio arriva un anno dopo, nella promotion australiana Xtreme MMA. I primi titoli arrivano nel 2010: il primo, conquistato grazie alla vittoria Lucas Browne su è quello di campione dei pesi massimi della promotion d’esordio, il secondo invece arriva con la vittoria su Tony Johnson, che gli vale la cintura di campione KOTC Heavyweight.
Il primo passo verso la notorietà come atleta di arti marziali miste arriva quando firma per Strikeforce, una delle promotion più importanti del mondo: qui Daniel Cormier affronta alcuni dei migliori atleti in circolazione, come Antonio Silva e Josh Barnett, contro il quale vincerà il Gran Prix dei pesi massimi dell’organizzazione.
Imbattuto da ben undici incontri, su Daniel Cormier si posano gli occhi della promotion destinata a monopolizzare tutto lo spettacolo delle MMA: la UFC. Il suo esordio lo fa contro Frank Mir, una delle leggende di questo sport: nonostante la figura leggendaria che si trova davanti, DC vince al suo esordio per decisione unanime.
Da qui inizia la scalata verso il vertice della divisione dei massimi-leggeri, dove incontrerà quello che è considerato il suo acerrimo nemico: Jon Jones. Il primo match tra i due arriva il 3 gennaio 2015, dove in palio c’è il titolo di campione dei Light Heavyweight: dopo cinque interminabili round, la vittoria va a Jon Jones per decisione unanime, segnando la prima sconfitta in carriera per Daniel Cormier.


Credits to: MMA Fighting.
Via: Google.
Ma è solo questione di tempo: dopo uno dei tanti problemi disciplinari, a Jones viene revocato il titolo. Bisogna trovare un nuovo campione, così Cormier e Anthony Johnson si contendono il titolo vacante: DC vince per sottomissione (rear-naked choke), diventando così campione dei massimi-leggeri. Difenderà la cintura con successo contro Alexander Gustafsson e di nuovo contro Johnson, ma sia il pubblico sia Cormier vogliono il rematch con Jon Jones che, dopo un infortunio di DC e problemi di doping di Jones, è in programma per UFC 214.
Anche in questa occasione vince Jon Jones – questa volta per TKO – che conquista così il titolo. Ma la felicità di Jones è destinata a durare poco visto che l’USADA, l’organo che gestisce l’antidoping in UFC, lo trova positivo ad uno steroide anabolizzante. Morale della favola? Titolo restituito a Cormier, che lo difenderà (vincendo) contro Volkan Oezdemir.
Nella lista dei desideri di DC, però, c’è anche la volontà di conquistare la cintura di campione della sua vera divisione d’appartenenza: i pesi massimi. Così il presidente UFC Dana White, ingolosito dalla possibilità di attrarre ancora più pubblico, gli dà la possibilità di sfidare Stipe Miocic, detentore del titolo: il 7 luglio 2018, in occasione di UFC 226, Cormier vince per KO diventando il secondo atleta nella storia UFC a detenere contemporaneamente due titoli in due categorie di peso diverse.


Dopo aver difeso con successo il titolo contro Derrick Lewis, Cormier darà vita a una delle trilogie più belle ed emozionanti della storia UFC: affronterà altre due volte Miocic che, in entrambi i casi, vincerà. L’ultimo incontro è stata una battaglia epica tra due giganti della divisione: Cormier perde per decisione unanime, annunciando anche il suo ritiro dalle MMA.
La vita dopo il ritiro dall’ottagono
Nonostante non combatta più, Daniel Cormier è ancora all’interno della UFC in veste di commentatore e ambassador. Si può amare o odiare Daniel Cormier per il suo modo di combattere, per la sua personalità, ma sia haters che non sono ben consapevoli di una cosa: presto entrerà nella Hall of Fame, un riconoscimento che si merita dopo una carriera dove, in ogni sport che ha praticato, ha vinto tutto quello che si poteva vincere.
Il primo match di MMA che ho visto è stato Jones vs. Gustafsson 1: da quel momento ho capito che era amore. Il mio fighter preferito? Un mix tra la sfrontatezza di Nate Diaz, il coraggio de 'El Cucuy', l'eleganza TJ Dillashaw e la tecnica di Jon Jones.


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