
Tra gli anni 2006 e 2010 c’è stato un fighter che, grazie alle sue gesta all’interno dell’ottagono, ha conquistato le folle portando l’attenzione mediatica e del grande pubblico sulle categorie di peso più leggere. Stiamo parlando del pioniere dei lightweight nelle MMA Urijah Faber.
In occasione del suo compleanno, il nostro collaboratore Francesco Spinola vi racconta la sua storia ripercorrendone le tappe principali della carriera.
Infanzia e i primi approcci alle MMA
Urijah Faber nasce il 14 maggio del 1979 ad Isla Vista, California: ha origini olandesi da parte del padre e italiane, inglesi e irlandesi da parte di madre, tutti tratti che lo renderanno un personaggio più unico che mai nella storia delle arti marziali miste. Già dagli anni del liceo si vedono le sue ottime qualità di atleta, visto che si è distinto per i suoi ottimi risultati sia nel football che nella lotta libera.
Ma è grazie a questa seconda disciplina che si guadagna una borsa di studio alla Davis – University of California, dove si laurea pochi anni più tardi. La storia sportiva di Urijah Faber è caratterizzata dalla conquista di molti riconoscimenti, tutti che lo porteranno ad ottenere per ben due volte la qualificazione all’interno della NCAA come Division I, massimo grado di riconoscimento per la lotta libera al college.
‘The Californian Kid’: Urijah Faber e l’esordio nelle MMA
La curiosità di Faber per il mondo delle arti marziali miste nasce quando Tyrone Glover, suo compagno di allenamenti di wrestling al liceo, lo invita al suo incontro di debutto: Urijah ne rimane stregato tanto che, di lì a poco, inizia ad allenarsi nel Brazilian Jiu-Jitsu.
Nonostante non si fosse mai allenato nello striking, il 13 Novembre del 2003 ‘The Californian Kid’ decide di fare il suo ingresso nel mondo delle MMA: al Gladiator Challenge 20 si porta a casa la vittoria sottomettendo – tramite ghigliottina al secondo minuto del primo round – Jay Valencia.
Questa fu la prima di una serie di vittorie che cambieranno per sempre la storia di Urijah Faber.
I primi successi e la chiamata in WEC
Dopo aver conquistato sia il titolo di campione dei pesi gallo del Gladiator Challenge e del King Of The Cage Faber, con un record di 11 vittorie e 1 sconfitta, viene chiamato dalla World Extreme Cage Fighting Championship (WEC) per contendersi il titolo dei pesi piuma con Cole Escovedo: il match andrà in scena il 17 marzo 2006 e, anche in questa occasione, ‘The California Kid’ si aggiudicherà il titolo costringendo l’angolo dell’avversario a gettare la spugna.


Faber e Cruz si scontrano per la prima volta in WEC
Difenderà con successo la cintura per ben 10 volte – sconfiggendo, tra gli altri, Dominick Cruz – finché non la perderà il 5 novembre del 2008 in occasione di WEC36: sarà l’attuale coach dell’American Top Team Mike Brown a porre fine al regno di Urijah Faber.
Il ritorno sulla terra e il debutto in UFC: la storia continua
La sconfitta contro Brown arrivò in un momento in cui Faber vantava un incredibile record di 21 vittorie e 1 sconfitta: da quel momento iniziò un’altalena non troppo positiva per il nativo di Isla Vista, visto che il suo record in 4 anni registrò 26 vittorie e 6 sconfitte. Non furono anni facili per Faber che, tra un cambio di categoria e l’altro, affrontò avversari fenomenali del calibro di José Aldo e (ancora) Dominick Cruz.
Con WEC fagocitata dalla UFC, ‘The Californian Kid’ e molti altri atleti andarono a rinfoltire comprese le categorie di peso più leggere che, fino a quel momento, erano assenti dal panorama dell’Ultimate Fighting Championship: la storia di Urijah Faber stava per prendere una svolta definitiva-
Il 19 marzo del 2011 Faber fa il suo esordio a UFC 128 sconfiggendo Eddie Wineland per decisione unanime e, dopo una serie di vittorie e un forfait di Cruz, per Urijah si presenta la chance di combattere per la cintura ad interim dei pesi gallo e il suo avversario è Renan Barao.
Faber perderà quell’incontro e, qualche mese più tardi, ripartirà all’assalto del titolo che però perderà prima sempre contro Barao e, successivamente, contro Dominick Cruz che vendicherà con successo la sconfitta rimediata al WEC.
Nonostante non sia mai arrivato a conquistare il titolo in UFC, Urijah Faber è stato uno dei fighter più longevi e di successo di cui si abbia conto, come testimonia il suo record attuale di 35 vittorie e 11 sconfitte. L’ultimo suo incontro risale all’11 dicembre 2019 quando perse per KO contro l’ex campione dei pesi Gallo Petr Yan.
I meriti di Urijah Faber dentro e fuori l’ottagono
Nonostante una brillante carriera da atleta, Urijah Faber è anche proprietario di uno dei team più famosi del game, il Team Alpha Male, che ha sfornato campioni del calibro di TJ Dillashaw, Joseph Benavidez e il suo discepolo Cody Garbrandt.
Visti i buoni risultati conseguiti in veste di head coach, Dana White l’ha chiamato a partecipare alla ventiduesima edizione del TUF (The Ultimate Fighter ndr) a Las Vegas dove, al fianco di Conor McGregor, ha dato vita a una delle stagioni più emozionanti del reality.


Via: Google
Conor McGregor e Urijah Faber si scontrano verbalmente sul set del reality TUF 22
Ma a segnare la figura di Urijah Faber è stato sicuramente il suo stile di combattimento, esplosivo e frizzante che solo i pesi leggeri come lui possono sfornare e con il quale ha fatto innamorare migliaia di fan, sdoganando definitivamente il mito che i ‘piccoli’ non creano intrattenimento o non possono dire la loro nell’ottagono.
Una carriera, uno stile di combattimento e, soprattutto, l’amore e la dedizione che ‘The Californian Kid’ ha messo in questo sport gli è valso l’ingresso nella Hall of Fame, il riconoscimento che scrive per sempre il nome di Urijah Faber nella storia delle arti marziali miste.
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