
Tanti, tantissimi fighter – tra cui il nostro pioniere Alessio Sakara – hanno iniziato a praticare le MMA dopo aver visto gli incontri di Don Frye, la più grande leggenda delle arti marziali miste. Un atleta che ha iniziato a rendere mainstream questa disciplina, dove la sua fama è arrivata anche in Giappone dove è tuttora amato.
Nel giorno del suo compleanno ripercorriamo le tappe della sua carriera.
Wrestling, boxe e judo: gli inizi di Don Frye
Donald Frye nasce il 23 novembre 1965 a Sierra Vista, nell’afosa Arizona: americano con discendenze irlandesi e scozzesi, il piccolo Don è un ragazzino molto atletico e vivace, praticando tutti gli sport possibili. Ma è prima al college e poi all’università che il futuro Hall of Famer trova il suo habitat naturale: il wrestling. Nel 1987 figurava tra le scuderie dell’Arizona State – dove si allenava con Dan Severn – dove vince una gara di qualificazione olimpica nella lotta greca romana, senza però strappare successivamente il pass olimpico.
Un anno dopo si trasferisce all’Oklahoma State University–Stillwater, dove si allenerà con un’altra futura leggenda della UFC: Randy Couture. Per qualche anno abbandona la lotta per dedicarsi alla boxe, dove disputa 13 incontri (otto vittorie e cinque sconfitte il suo bottino totale). Tra un lavoro e l’altro (tra cui quello da infermiere in una struttura psichiatrica, dove fu licenziato per aver accidentalmente rotto un braccio al paziente) si dedica al judo, dove si conquista la cintura nera quinto dan.
Di lì a poco conoscerà lo sport che lo renderà immortale: le arti marziali miste.
UFC, Pride e Pro Wrestling: la leggenda di Don Frye
Dopo aver fatto da assistente allenatore a Dan Severn, nel 1996 Don Frye debutta a UFC 8 con una vittoria per KO contro Thomas Ramirez, stabilendo il record di KO più veloce della storia (solo otto secondi): da quel momento infilerà una striscia di cinque vittorie consecutive – vincendo anche quel torneo -, prima di perdere contro Mark Coleman nel torneo openweight a UFC 10.
Dopo il passo falso con Coleman, Don Frye diede inizio al suo regno UFC con sei vittorie consecutive, tra le quali spicca la vittoria per rear-naked choke su Tank Abbott che gli vale la vittoria del torneo Ultimate Ultimate 1996. Subito dopo questo successo lasciò la UFC per trasferirsi nella grande promotion di quel tempo: il Pride Championship.
Qui affrontò e vince contro Ken Shamrock, ma la sua esperienza al Pride è ricordata per l’incontro del secolo contro Yoshihiro Takayama del 23 giugno 2002: il match è la pura essenza del dirty boxing, dove i due si picchiano violentemente senza tenere la guardia, con Don Frye che perde anche il paradenti ma noncurante continua a colpire senza sosta la montagna giapponese.
All’inizio del secondo round i due riprendono da dove avevano terminato: colpi dritti senza sosta sul volto dell’avversario ma, questa volta, Takayama non resiste più di tanto e, nel disperato tentativo di fare un takedown, cade nella morsa di Don Frye che, dopo qualche colpo di ground-and-pound, si porterà a casa la vittoria del match che lo consegnerà alla storia delle MMA.
Dopo questo incontro The Predator trovò una striscia di tre sconfitte consecutive (tra cui sempre contro Mark Coleman), si trasferì al K1 dove però non ebbe tanta fortuna. Dopo qualche incontrò in promotion minori, Don Frye si dedicò al wrestling professionistico, dove combattè contro i grandi Antonio Inoki, Kensuke Sasaki e Shinsuke Nakamura: nonostante non si sia mai laureato campione, ha conquistato il cuore di tutti i tifosi giapponesi che, ancora oggi, lo ricordano con affetto.
Cinema e Hall of Fame: la nuova vita di The Predator
Qualche incontro sporadico ha portato Don Frye a terminare la sua carriera nelle arti marziali, dedicandosi all’altra sua grande passione: il cinema. Ha recitato in film come Godzilla: Final Wars e in Nemico Pubblico con Johnny Depp.
Nel 2016 è stato inserito nella Hall of Fame UFC nella categoria dei Pionieri: senza di lui non avremmo avuto molti degli atleti che oggi conosciamo e seguiamo con passione.
Don Frye è la storia delle MMA, la storia della UFC.
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Il primo match di MMA che ho visto è stato Jones vs. Gustafsson 1: da quel momento ho capito che era amore. Il mio fighter preferito? Un mix tra la sfrontatezza di Nate Diaz, il coraggio de 'El Cucuy', l'eleganza TJ Dillashaw e la tecnica di Jon Jones.


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