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Royce Gracie, l’uomo che portò il BJJ nella UFC

Nel giorno del suo compleanno ripercorriamo le tappe della sua carriera

Royce Gracie

Ci sono atleti che segnano una svolta epocale nel loro sport: tra questi possiamo inserirci senza dubbio anche Royce Gracie, esponente della più famosa dinastia di Brazilian Jiu-Jitsu nonché uno dei pionieri delle MMA e della UFC. Per gli amanti delle arti marziali miste di un tempo, Royce Gracie è la leggenda vivente, che porta con sé l’eredità di aver creato lo spettacolo che milioni di persone oggi apprezzano.

Nel giorno del suo compleanno ripercorriamo le tappe e la storia della sua carriera.

L’elité del BJJ e la prima UFC: Royce Gracie cambia la storia delle MMA

Royce Gracie nasce a Rio de Janeiro il 12 dicembre 1966: è il sesto figlio di Hélio, gran maestro e diretto discendente di Gastao, uno dei capostipiti della dinastia. Sin da piccolo Royce pratica il Brazilian Jiu-Jitsu, facendo il suo primo torneo all’età di otto anni. Allenandosi con suo padre diventa sempre più forte, fino a intraprendere la carriera di mestre all’età di 14 anni, mentre a 17 riceve la cintura nera da suo padre.

Insieme ai fratelli RoylerRickson si trasferisce in California, a Torrance, dove suo fratello maggiore Rorion aveva fondato la Gracie Academy: una palestra, una scuola di vita e di BJJ che sarebbe diventata la più famosa e blasonata di tutte. Qui i fratelli Gracie sfidarono artisti marziali di diverse discipline in incontri vale tudo: i filmati di questi match, soprattutto di Royce, furono montati ad hoc da Rorion in quello che poi diventerà il documentario Gracie Action.

I video degli incontri di Royce Gracie arrivarono ad Art Davie che, nel 1993, decise di fondare la Ultimate Fighting Championship: la UFC.

I successi in UFC e la faida con Ken Shamrock

Nel 1993 il manager Art Davie, Rorion Gracie e il Semaphore Entertainment Group (SEG) diedero vita alla UFC, ben diversa da quella che conosciamo oggi: si trattava infatti di un torneo a eliminazione diretta dove otto atleti – che rappresentavano le maggiori arti marziali e gli sport da combattimento – si sfidavano in match di vale tudo. Il vincitore del torneo tornava a casa con la gloria e ben 50 mila dollari.

Tra gli atleti impegnati c’era anche Royce Gracie che, ovviamente, si cimentava solo nel BJJ: vinse il suo primo match contro Art Jimmerson grazie a una smother choke a poco più di due minuti della prima ripresa. Il match successivo fu contro colui che diventerà il suo più grande rivale, Ken Shamrock: lo statunitense era un fighter molto esperto che vantava molti successi nel Pancrase e, oltre all’ottimo striking, era anche un ottimo wrestler.

Il pubblico temeva che Royce sarebbe stato facilmente surclassato da Shamrock, ma il giovane Gracie ribaltò i pronostici con una rear-naked choke a 57 secondi dall’inizio della prima ripresa. I due si incontreranno anni dopo, ma con quella vittoria Royce si guadagnò il passaggio alla finale di UFC 1, torneo che vincerà finalizzando Gerard Gordeau.

Royce Gracie vincerà anche UFC 2 e 4 (al terzo torneo si ritirò per un infortunio) basando il suo stile di combattimento sul BJJ dove aveva inserito qualche elemento di striking. Nel 1995 affrontò nuovamente Ken Shamrock, ma questa volta i giudici decretarono il pareggio.

Pride, i match con Sakuraba e il terzo capitolo con Ken Shamrock

Dopo la parentesi UFC Royce Gracie passò al Pride, altra grande promotion di MMA dove nel suo secondo match incontrò Kazushi Sakuraba, meglio noto con il soprannome Il cacciatore di Gracie. Un soprannome che gli renderà giustizia, visto che il giapponese riuscirà a battere il brasiliano per TKO. Quel match segnò la carriera di Gracie, visto che nei tre incontri successivi troverà due pareggi e una sola vittoria.

Nel maggio 2006 fa un breve ritorno in UFC dove viene sconfitto da Matt Hughes nel main event di UFC 60, sempre per TKO. Un anno dopo ha la possibilità di vendicarsi di Sakuraba, riuscendo nel suo intento vincendo per decisione unanime nel match di cartello di Dynamite! USA. Nel 2016 a 50 anni si chiude la faida con Ken Shamrock: i due si sfidano nel main event di Bellator 149 e, anche in questa occasione, è il brasiliano a imporsi visto che i giudici gli danno la vittoria per decisione unanime. Questo sarà anche il suo ultimo incontro nelle arti marziali miste.

L’arte del BJJ e la Hall of Fame UFC: Royce Gracie è leggenda

Dopo il suo ritiro dalle MMA, Royce Gracie si è dedicato a tempo pieno a diffondere l’arte del Brazilian Jiu-Jitsu in giro per il mondo: attualmente, infatti, il Royce Gracie Jiu-Jitsu Network conta molte palestre affiliate in ben 34 località del mondo, dagli Stati Uniti fino al Guatemala, passando per Gran Bretagna ed Emirati arabi.

Non che fosse necessario, ma la UFC gli diede il giusto riconoscimento inserendolo nella propria Hall of Fame come Pioniere delle MMA. Considerato il terzo fighter più grande di tutti i tempi, è una delle figure più influenti nel panorama delle MMA: grazie a lui moltissimi atleti si sono avvicinati al Brazilian Jiu-Jitsu, dando così la possibilità a questa disciplina di diffondersi e tramandando i valori – sportivi e non – della leggenda di Royce Gracie.

Il primo match di MMA che ho visto è stato Jones vs. Gustafsson 1: da quel momento ho capito che era amore. Il mio fighter preferito? Un mix tra la sfrontatezza di Nate Diaz, il coraggio de 'El Cucuy', l'eleganza TJ Dillashaw e la tecnica di Jon Jones.

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