
Ci sono atleti che, nonostante non abbiano mai vinto un titolo, entrano nel cuore dei tifosi e vi rimangono per sempre. È il caso di Chael Sonnen, icona della UFC e delle MMA.
Il nostro collaboratore Francesco Spinola ripercorre, nel giorno del suo compleanno, le tappe della carriera e della vita di uno dei volti più noti del mondo dell’american gangster, del bad guy per eccellenza delle arti marziali miste.
Wrestling e boxe: i primi approcci di Chael Sonnen alle arti marziali
Chael Patrick Sonnen è nato il 3 aprile 1977 in Oregon, Stati Uniti. A soli nove anni, come vuole la migliore tradizione sportiva americana, inizia ad allenarsi nella lotta libera nella scuola di West Linn: una passione che lo accompagnerà anche negli anni universitari, dove conquisterà vari successi nel torneo All American nella specialità Greco-Romana.

Chael Sonnen vince un match di college wrestling contro Tito Ortiz.
Credits to: FloGrappling.
Via: Google.
Dopo il college inizia ad approcciarsi anche alla boxe finché, nel 1997, disputa il suo primo incontro di arti marziali miste: a Vancouver, Canada, vince per decisione unanime contro Ben Hailey.
Quell’incontro è il primo passo dell’ascesa di Chael Sonnen verso l’Olimpo delle MMA.
Undefeated, undisputed, never lost a round but he has hit the ground…
Dopo innumerevoli incontri nelle più disparate promotion, dove affronta artisti marziali del calibro di Forrest Griffin, Renato Sobral e Jason Miller, Chael Sonnen arriva in UFC, dove vince il suo match di esordio contro Sobral a UFC 55.
Dopo altri due incontri – una vittoria e una sconfitta – la UFC non gli rinnova il contratto: Sonnen ritorna così a militare in altre promotion molto in voga all’epoca tra cui WEC dove, prima che questa venga inglobata nella Ultimate Fighting Championship, si riconquista la chiamata di Dana White.
Il suo ritorno nell’ottagono più famoso del mondo non è dei migliori, ma la sconfitta contro Demian Maia è solo un imprevisto: con tre vittorie consecutive, Sonnen conquista l’occasione della vita, la possibilità di combattere per il titolo di campione del mondo UFC.
Nonostante figuri tra gli all time greats, Sonnen si aggiunge a quella lista di fighter che non hanno mai vinto il titolo di campione mondiale UFC: la maledizione di Chael inizia il 7 agosto del 2010, quando sfida il campione indiscusso dei middleweight Anderson ‘The Spider’ Silva, reduce da una serie di otto vittorie in altrettante difese del titolo.
Non tutte le favole hanno il lieto fine e Sonnen lo scoprirà in questo match: dopo aver dominato per tutto l’incontro, Silva s’inventa, come per magia, una sottomissione che distrugge i sogni di gloria del nativo dell’Oregon.

Anderson Silva sottomette Chael Sonnen nel loro primo incontro Credits to: MMAMania.com Via: Google.
Dopo un periodo di sospensione per un problema di doping, Chael ricomincia la sua scalata verso il titolo UFC sconfiggendo prima Brian Stann poi Michael Bisping: due vittorie con le quali strappa il biglietto per una nuova chance titolata contro Silva. Se nel primo match aveva dominato, nel secondo Sonnen si deve arrendere al brasiliano alla seconda ripresa quando, dopo una serie di colpi, l’arbitro ferma l’incontro.
La sua terza occasione di vincere il titolo arriva il 27 aprile del 2013 quando, a UFC 159, incontra Jon ‘Bones’ Jones, suo rivale nella diciassettesima edizione del reality show ‘The Ultimate Fighter’ nonché re indiscusso dei pesi medio massimi. L’incontro lo vede sfavorito sia da un punto di vista fisico che tecnico e, infatti, si arrende nel secondo round ad un KO tecnico di Jones.
Nel 2017 passa a Bellator dove incontra varie leggende delle MMA, come Fedor Emelianenko, Wanderlei Silva e Lyoto Machida: con un bottino di tre sconfitte e due vittorie, Chael Sonnen si ritira dall’attività agonistica nel giugno 2019.
…here comes the Bad Guy: la vera rivoluzione di Chael Sonnen
Ma la fama e il successo di Chael Sonnen vanno ben oltre le imprese all’interno dell’ottagono. Noto con il soprannome di ‘Bad Guy’ o ‘American Gangster’, appellativi nati vista la sua attività di promozione degli incontri, è stato uno dei primi a sponsorizzare i suoi match tramite il Trash Talking, tecnica presa in prestito dal mondo del Pro Wrestling, sport di cui è da sempre appassionato. Tutto questo in un momento storico in cui il rispetto dell’avversario era visto in modo quasi sacrale dai professionisti del settore e qualsiasi trasgressione a questa regola non scritta faceva storcere il naso ai puristi.
Sonnen si è posto come punto di rottura al manierismo che circolava nel mondo delle prime MMA, ponendo le basi per lo sviluppo delle stesse non solo come sport ma anche come spettacolo. Uno spettacolo che inizia con le conferenze stampa e le interviste pre-match per poi finire con le interviste ai fighter all’interno dell’ottagono alla fine dell’incontro.
Ma il contributo di Chael Sonnen alle MMA non finisce qui: il Ganster americano è anche promoter del S.U.G. (Submission Undergroung) nota sigla nel mondo del Submission Grappling, opinionista per varie reti televisive USA come ESPN e, ultimamente, anche un creatore di contenuti su Youtube dove tiene settimanalmente un podcast a puntate molto seguito.
L’eterno secondo che ne esce vincitore
Chael Sonnen è una figura controversa nel mondo marziale, sia per le sue attività fuori dall’ottagono che per i problemi con l’USADA, come testimoniano le lunghe sospensioni causate dal rilevamento nel suo sangue di tracce troppo elevate testosterone, ma non si può negare come ‘The Bad Guy’ abbia lasciato un segno indelebile nel fight business. La figura di Sonnen rappresenta l’eterno secondo, colui che si sforza di diventare il primo con ogni mezzo lecito o illecito. Ma che alla fine, pur non riuscendoci, lascia comunque una traccia da seguire per chi pur non essendo particolarmente talentuoso vuole imporsi nell’ottagono più famoso al mondo.


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