
Dopo 33 anni il Napoli è tornato a vincere il campionato: numeri impressionanti quelli della banda Spalletti – nei cinque massimi campionati europei, solo i Barcellona ha raccolto più punti – che hanno lasciato a bocca aperta tutti. Tra questi c’è anche Bruno Pizzul, storico telecronista Rai, che nella sua analisi su BetwayInsider pubblicata sul sito sportivo Betway Sports, ha espresso la sua opinione sulla stagione degli azzurri.
L’opinione di Pizzul: “Napoli formidabile, merito anche di De Laurentiis”
Il cammino glorioso del Napoli è iniziato anni fa, come si evince dalle parole di Bruno Pizzul in una chiacchierata con Fulvio Collovati. Ecco l’opinione dell’ex telecronista Rai:
“Ll presidente De Laurentiis si è comportato in maniera eccellente, ma il vero protagonista nella dirigenza è senz’altro il direttore Giuntoli che ha fatto delle cose incredibili: non dimentichiamoci che – all’inizio di questa stagione – quando se n’erano andati giocatori forti e rappresentativi come Koulibaly, Insigne e Mertens, era scoppiata a Napoli quasi una rivolta popolare contro la società”
Una rivolta popolare che, dall’esterno, faceva sembrare che la squadra partenopea si fosse indebolita: anche Collovati, ex difensore di Roma e Inter – impegnata nell’euroderby di questa sera contro il Milan – non vedeva gli azzurri favoriti per la vittoria dello Scudetto. Ma ci hanno pensato Luciano Spalletti e i suoi uomini a sorprendere tutti.
Spalletti calibratore, parola di Pizzul
Altro grande artefice dello Scudetto del Napoli è, senza dubbio, Luciano Spalletti che ha avuto un ruolo determinante nella cavalcata azzurra, come afferma Bruno Pizzul:
“Ha avuto il merito di calibrare la squadra, è stato capace di esaltare le caratteristiche di giocatori che erano già lì, che non avevano dimostrato un talento così sopraffino. Quest’anno, invece, hanno avuto subito un rendimento eccezionale: mi vengono in mente Lozano, Zielinski e soprattutto Lobotka, che l’anno scorso sembrava un giocatore da metà classifica e, ora, è diventato un play fondamentale. Nonostante gli infortuni, Spalletti è riuscito ad attingere a botta sicura tra i non titolari: questo Scudetto è strameritato”
I paragoni con il Napoli di Maradona
Per analizzare la cavalcata del Napoli è utile sviscerare alcuni dati su un titolo arrivato con cinque giornate d’anticipo, un successo che ha messo fine a un’attesa lunga 33 anni. Il predominio azzurro parte da lontano. Basti pensare che, già alla fine del girone di andata, i partenopei avevano dato 12 punti di distacco dal secondo posto: nell’era dei tre punti, nessuna capolista era mai riuscita a fare così bene dopo la prima parte di stagione.
Una stagione importante che scomoda paragoni importanti, per qualcuno addirittura sacrileghi? È giusto fare dei confronti con il Napoli di Maradona? Ecco la risposta di Pizzul:
“Quando c’era El Pibe de Oro con lui c’erano altri giocatori di primissimo livello. Ma Diego era il sole, colui che rappresentava la squadra. In questo Napoli, invece, è l’intero complesso che viene valorizzato. Mettere in discussione il primato di Diego possiamo definirla una bestemmia: Maradona resta Maradona, ma questo Napoli ci ha regalato scampoli di calcio eccezionale”
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