
Esattamente una settimana fa usciva su Netflix McGregor Forever, la nuova docu-serie incentrata su Conor: l’abbiamo vista ed ecco la miaa personale recensione. Qui analizzeremo i punti forti e cosa, secondo me, non ha funzionato: quattro episodi che vanno dai 48 minuti al massimo un’ora di durata che raccontano dal post match con Mayweather al terzo capitolo della saga con Dustin Poirier.
“McGregor Forever” out now on @netflix pic.twitter.com/Pcf8BpsfGF
— Conor McGregor (@TheNotoriousMMA) May 17, 2023
La recensione di McGregor Forever: cosa funziona e cosa no
Iniziamo la recensione di McGregor Forever – cercando di evitare possibili spoiler – dalla sua struttura: la docu-serie è formata da quattro episodi non eccessivamente lunghi che raccontano le vicende del fighter irlandese dal post match di boxe con Mayweather fino ad arrivare al terzo match con Dustin Poirier. Un prodotto che è tra i più visti su Netflix e che porta ancora più visibilità The Notorious e all’universo delle MMA.
I punti forti di McGregor Forever
Un punto a favore della serie è sicuramente la durata e il numero degli episodi: né troppo lunga né troppo corta, il giusto per mantenere viva l’attenzione dello spettatore che, con il passare dei minuti, non si annoia ma riesce a seguire bene le vicende del protagonista. A questo vi aggiungo anche le ottime riprese (soprattutto dei match) e il ritmo della narrazione, elementi che rendono dinamica la serie e non annoiano.
Mi è piaciuto molto come il regista Darragh McCarty (lo stesso di Notorious, il primo documentario su Conor McGregor) abbia colto con le sue riprese i lati più umani del fighter irlandese: si vede un Conor che ama alla follia i suoi figli, si percepiscono le sue emozioni durante le preparazioni dei match e durante gli infortuni, si coglie il McGregor comune, non la superstar che tutti conosciamo.
Tuttavia parliamo di un atleta che è diventato più grande dello sport che pratica: dal punto di vista dell’immagine e mediatico possiamo dire che Conor McGregor sta alle MMA come Michael Jordan sta al basket. Ripeto, non parliamo a livello di risultati sportivi – che comunque il buon Notorious qualcosa di importante ha ottenuto – ma proprio a livello di percezione: se chiedissimo a qualsiasi sconosciuto: “Conosci le MMA?” lui ci risponderebbe sicuramente: “Certo, conosco Conor McGregor“.
Quando la gente associa uno sport al nome di un atleta significa che questo è diventato più grande della disciplina stessa: diciamo NBA e ci viene in mente subito Jordan (o LeBron, dipende dal nostro anno di nascita) e, come nel caso di His Airness, anche Conor ha i numeri dalla sua parte: attrae pubblico, la gente vede la UFC per vedere lui. Questo nella serie si percepisce e rende l’idea del personaggio di McGregor nel panorama delle arti marziali miste.
I punti deboli
Chiudo la recensione di McGregor Forever analizzando, secondo me, quali sono i punti deboli della serie. Conor è famoso sia per i risultati ottenuti che per il suo background: una vita di sacrifici e povertà che, con il duro lavoro e la giusta mentalità, alla fine ottiene ciò che ha sempre sognato. Tutto molto bello, se non fosse che nella docu-serie si vede pochissimo come lui affronta queste difficoltà: sarebbe troppo facile usare la forza di volontà per risolvere i nostri problemi e cambiare le nostre vite, ma purtroppo non è così.
Mi sarebbe piaciuto vedere di più come anche una superstar come lui abbia affrontato e superato le difficoltà, ma così non è stato: forse è stato fatto per una questione di tempo (così facendo ci sarebbero stati più episodi di durata maggiore?) o forse è stato fatto per aumentare l’aurea di eroe omerico di The Notorious. La sua storia e mentalità saranno sempre fonte d’ispirazione, tutti le conosciamo e proprio per questo riproporle in ogni istante, alla fine, le rende quasi stucchevoli.
Un mix che rende troppo egocentrico l’intero prodotto Netflix: questo lo si vede dal fatto che negli episodi, quando parlano persone come John Cavanagh o altri, si sentono solo le loro voci e raramente (due o forse tre volte) vengono ripresi. Tutte le immagini sono concentrate su Conor che, per carità, è il protagonista della serie, ma vedere anche gli altri serve per capire meglio chi è il personaggio in questione (vedere quanto fatto in The Last Dance).
Considerazioni finali e voto
Una docu-serie da vedere sicuramente per gli appassionati di MMA e neofiti di questo sport: buon ritmo e tutto rendono molto piacevole la visione, anche se a livello di trama e struttura avrei cambiato qualcosa e, per questo, concludo la recensione di McGregor Forever dando poco più della sufficienza a questo prodotto Netflix.
VOTO FINALE: 6.5/10.
Leggi anche:
Il primo match di MMA che ho visto è stato Jones vs. Gustafsson 1: da quel momento ho capito che era amore. Il mio fighter preferito? Un mix tra la sfrontatezza di Nate Diaz, il coraggio de 'El Cucuy', l'eleganza TJ Dillashaw e la tecnica di Jon Jones.


Leggi anche
-
Approfondimenti
/ 2 settimane faGeorges St-Pierre, il più grande di tutti
Nel giorno del suo compleanno ripercorriamo le tappe della carriera di GSP, il G.O.A.T....
-
-
Risultati UFC
/ 1 mese faI risultati di UFC Vegas 71: Pavlovich vs. Blaydes
Tutti i verdetti della serata
-
Eventi UFC
/ 2 mesi faUFC Vegas 71: Pavlovich vs. Blaydes, orario e dove vedere l’evento
Tutte le informazioni sull'evento di sabato notte
-
Approfondimenti
/ 2 mesi faChael Sonnen, il Bad Guy delle MMA
Ci sono atleti che, nonostante non abbiano mai vinto un titolo, entrano nel cuore...
Di Redazione

